giovedì 2 dicembre 2010

Donna Danno


Sono sempre stata convinta che la diversità avrebbe avuto vita difficile, così come mi sono sempre accorta dell'esclusione delle bambine molto belle, dal gioco del "nascondino".
Una bambina che cresce con questa "religione" disprezza gran parte degli esseri umani, il contatto con la gente diventa doloroso, aprirsi difficile, avere degli amici, impossibile.
Ho avuto anch'io l'amica "del cuore" da bambina, non senza un certo imbarazzo, i sentimenti mi hanno sempre imbarazzato, come succede nel momento di un complimento inaspettato. E ho vissuto, ricordo, i rapporti d'affetto con le mie coetanee, con un trasporto sincero, con uno slancio generoso, che solo una madre come la mia poteva rimproverare. Ero troppo buona, troppo ingenua, bisognava stare attente perchè non si sa mai, non farti fregare, sappiti difendere, non venire a casa piangendo... E forse questi consigli avrei dovuto ascoltarli, perchè dalle femmine che avevo accanto, ho sempre ricevuto fregature.
Un cane maltrattato diventa aggressivo, feroce, una bambina delusa diventa cinica, fredda.
L'immagine che col tempo mi son fatta delle donne, è stata la sintesi, la rappresentazione, l'incarnazione del male. Nulla di più, nulla di meno. Le donne ai miei occhi erano creature subdole, meschine, approfittatrici, bugiarde, e ad essere onesta ne ho avuto le riprove negli anni, non solo nell'infanzia.
Perchè, era la domanda che mi facevo, perchè, cos'avevo fatto di male, qual era il vero problema?
Ero una bambina timida, diligente, prendevo sempre ottimi voti, educata, acuta, per grazia di madre natura molto carina, per grazia di mia madre molto elegante (indossavo abiti sartoriali cuciti e disegnati da lei stessa) e buona, soprattutto. Questo era il problema, troppo buona diceva mia madre...
Giunta alla deprimente conclusione che il rispetto si ottenesse con gli artigli, un giorno, guardandomi allo specchio, vidi la trasformazione, vidi una femminuccia con la gonnellina, voler indossare i pantaloni, una bambina che gioca con la Barbie, far parte di una squadra di calcio, una bambina dalla lacrima facile, difendersi e alzare la voce. Questa è stata la mia legge.
Ho conosciuto molte donne nella mia vita, ragazze incontrate in qualche viaggio in treno e dimenticate dopo un paio di appuntamenti, donnette di periferia dispettose come scimmie, quel tipo di ragazze invidiose di un paio di scarpe più belle delle loro, e queste son durate il tempo di un saluto, trentenni egocentriche incapaci di ascoltare, ma capacissime di vomitare l'incomprensione dei loro ometti, donne belle, donne brutte, donne magre, donne grasse, ma cosa rimane di loro? Ancora mi interrogo.
Il bello delle donne, è che sono creature mutevoli. Tutte. E come cambiano le sorti di un popolo ridotto alla fame, cambiano anche loro.
Essendo anche io di sesso femminile, si deduce lo sia anch'io mutevole.
La visione ingiallita della donna-demonio è cambiata, l'impersonalità di alcune figure è divenuta personale, l'invisibile si è fatto spazio nel mio ambiente, alcune porte mi sono state spalancate senza che io vi abbia mai bussato, il fango è divenuto mare. E tutto senza che me lo aspettassi; TUTTE, sono arrivate come un pacco regalo al mio "noncompleanno".
Ora, davanti ad un tè, in un tempo di lavoro, mi trovo a pensare "che bello conoscere una persona così buona", ora, una frase di conferma al telefono, finisce col divenire una confessione personale e già sento di volere bene a questa donna di cui non conosco il volto.
Il telefono squilla, la posta elettronica è da svuotare, se c'è una festa sono la prima invitata, se piangono, vogliono me al loro fianco, per divertirsi vogliono me perchè ridere fa bene, per i consigli sanno dove abito, le donne mi cercano, mi sembra surreale. Non vedo più ruvidezza nei loro volti, chissà per quale motivo , sono oggi tutte belle ai miei occhi. E' come se le vedessi sotto una luce differente, come illuminate da una candela. Sono intelligenti, romantiche, complesse, curiose, deluse, colte...sono le DONNE. Ah, quanto le amo!

3 commenti:

  1. Ho visto le tue foto sul sito e alla mostra "Look Different": davvero meritevoli! Chissà che non ci sia occasione di collaborare in futuro!

    Anna


    http://aboutaphoto.blogspot.com/

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  2. Ciao, grazie davvero Anna.
    Ma tu di dove sei?

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  3. segno, simbolo e sintomo d'intelligenza, essere mutevoli. ma anche la direzione del mutamento è fondamentale: l'ultima tua, però, non mi sembra quella giusta

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