lunedì 9 agosto 2010

I miei 18 anni

Ricordo:
Sono al Four Season, uno dei ristoranti più prestigiosi di Milano, appena maggiorenne. Sono con L., l'uomo che amo, che credo di amare; a 18 anni non ti aspetti nulla dell'amore, ti butti incoscientemente senza paracadute, l'importante è "sentire".
Sono elegante, in nero per non sbagliare, un'eleganza sobria, ho 18 anni appena ma ne dimostro 23, 24 dicono. Ho sempre dimostrato più della mia vera età.
So perfettamente come ci si comporta in un luogo come questo, dove i camerieri formalissimi portano il papillon e si rivolgono a me dandomi della "signora". Non mi sono mai sentita troppo piccola per essere "signora".
L. dice sempre che ho un collo aristocratico, lungo e magro, raffinato. Io penso solo sia ricettacolo dei suoi morsi.
Il ristorante è curato nei minimi dettagli, non ricordo il menu di quella sera, ma ricordo le persone ai tavoli intorno a noi, lingue estranee e coppie attempate e contraffatte.
Qualche mese prima mi aveva portato a cena in un antico castello del 1700, ricordo le scalinate infinite per raggiungere la sala. Molti i clienti quella sera, e ricordo di aver incontrato il gioielliere di mia conoscenza (il mio amore era ricompensato da piccole coccole) e già leggevo nei suoi occhi di cinquantenne il mio essere "signora"...
Dicevo, siamo al Four Season e non tocco il pane finchè non sarà servita una vivanda, non tengo le mani poggiate sulle ginocchia tra una portata e un'altra, so perfettamente come lasciare le posate sul piatto a fine pasto.
So che L. apprezza tutto questo, le ragazzine della mia età, invece, sono ingenue, imprudenti, sfacciate.
L. mi supera di 10 anni, è un uomo ossessionato dagli affari, dalle ambizioni, dai giudizi del padre.
Io non so come, ma anche quando non mi parla apertamente, capisco. Ho sempre goduto della forza dell'empatia, questo non lo si può negare.
La cena con L. è come le cene che seguiranno nella mia vita. Nessuna differenza, se non l'affinamento dell'arte della seduzione.
Il mio sguardo è sempre distaccato dal resto del mondo, quasi infastidito, diffidente; cammino sciolta con passo deciso, ancheggiando (ma questo è un dono di natura), pare che tutto intorno mi sia invisibile, invece scruto con attenzione ogni minimo spostamento, come una bestia in caccia di preda. Il mio viso ha sempre un'aria candida, buona, e questo spiega perchè agisco sempre con facilità...
Non mi lascio mai cogliere impreparata durante la conversazione a tavola; chiacchierare durante un pasto è la cosa che amo di più, dopo il sesso. Complice anche la passione per l'arte che abbiamo in comune.
A L. per sedurmi basta il suo pomo d'Adamo, pronunciato, pungente per la barba incolta, virile; io, a volte, sfido il suo autocontrollo sotto il tavolo, con un piedino malizioso, che si inarca fino sopra il polpaccio, lì, dove finisce la calza in filo di Scozia.

I miei 18 anni hanno già tutta la passionalità che mi appartiene, tutto il dolore che soffoco e tutto il vino che berrò. Ci sarà vino d'annata per altre cene, ci sarà passione in ogni letto e ci sarà il dolore delle perdite, degli addi. Questo già lo so, nei miei piccoli, grandi 18 anni.

(foto di Helmut Newton)

2 commenti:

  1. La presunzione è la miglior corazza che una persona possa portare.

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  2. M Ciao, Io sono qui! Questa é una nuova pagina che mostra dell"arte recente venduto e dove si trove si trova in tutto il mondo. R
    http://coffeeandnapkin.blogspot.com

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