mercoledì 18 agosto 2010

Mistero della Fede

Guardo un video dove il figlio di Richard Avedon parla del padre e si blocca per l'emozione. Piango anch'io con lui, piango il suo stesso dolore, il dolore della perdita. Piango anche per il genio che abbiamo perduto, l'uomo che sapeva vedere attraverso la fotografia, il suo mezzo.
Riguardo alcuni dei suoi scatti (dei miracoli dell'immagine) e capisco perchè amo quest'arte; non me n'ero mai resa conto prima d'ora. E' la storia che mi affascina. La storia, il racconto dell'immagine, il suo momento, l'attimo dello scatto, l'energia che si instaura tra fotografo e soggetto, le parole che vengono dette e quelle taciute...la storia del soggetto stesso.
Non ho mai razionalizzato sul perchè io abbia iniziato a fotografare. E' stato un atto quasi inconscio, un inizio, una nascita di una nuova parte di me.
Perchè prediligo i soggetti femminili a quelli maschili? Perchè ci sono alcune immagini a cui sono più legata e ad altre meno? (e sono tutte mie, scattate con la stessa intensità). Perchè scelgo quella donna piuttosto che l'altra? Ecco, la mia Fotografia, nasce come processo autobiografico; racconto me stessa attraverso gli altri. Potrei realizzare un selfportrait per questo, ma è come fosse troppo diretto, troppo esposta la mia persona, è come scoprirsi, denudarsi, tralasciando tutta la magia dello svestimento. E allora ci sono le modelle (che brutto termine), ci sono le donne, le donne che amo, a mio modo e percorro insieme a loro il mio racconto, la storia.
Non è necessario che sia "banalmente intelligibile" uno scatto per "esprimere" un concetto; una foto di moda può celare molti tratti dell' intenzione del fotografo, eppure rimane una foto di moda. Al contrario esistono fotografi che volutamente cercano di nascondere il loro carattere, i tratti della personalità, ma "naturalmente" la foto li rivela, ecco che qui l'immagine diventa "reale", veritiera e menzognera. Rivela ciò che lui voleva nascondere e inganna il fotografo che l'ha creata, mentendo al suo intento.
Ogni foto ha con sè del vero, anche lo scatto di un semplice muro bianco, che non porta alcun significato eppure li sottintende tutti. (come il foglio bianco da riempire).
La fotografia rimane per me ancora un mistero. Mi ci addentro come in una foresta fittissima, ho paura ma so che senza quella paura non potrei sopravvivere.

(foto di Richard Avedon)

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